Carol Rollo è nata a Cagliari nel 1985, ha studiato illustrazione per l’infanzia a Barcellona e ha lavorato come grafica e illustratrice a Berlino. Attualmente vive e lavora in Sardegna come freelance per case editrici, magazine e agenzie pubblicitarie, nel tempo libero si dedica al fumetto, all’autoproduzione e alla stampa artigianale. L’estate scorsa insieme a Debora e Giovanni ha costruito Zino, un’edicola itinerante di editoria indipendente che gira tra i festival sparsi nell’isola.
Il mio proposito per il 2016 era quello di trascorrere le festività natalizie dall’altra parte del mondo, in un’altra stagione, magari in un paese in cui neppure si festeggia. Non ce l’ho fatta. Riproverò il prossimo anno.
Quando ero all’università avevo un fidanzato che somigliava a Jean Paul Belmondò. Eravamo soliti chiamarci Anna e Paul, innamorati di noi stessi e dei film di Godard. Poi lui ha perso i capelli, io il suo numero di telefono.
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“Sarebbe voluta restare ancora, disse all’amica mentre lei si accarezzava il ventre gonfio sotto la giacca, ma adesso doveva proprio scappare. Stasera era il suo turno di portare fuori il cane. E il cane non aveva colpe. E questo, per ora, era tutto quello che potesse dire sull’argomento.” Da un racconto di Valeria La Rocca, uscito per Effe Periodico.
“Correvamo sulla cresta di vulcani. Nel grigiore meridiano il volo dei capelli di Ayl e le lingue di fuoco che s’alzavano dai crateri si confondevano in un battito d’ali pallido ed identico. – Fuoco. Capelli, – le dissi. – Fuoco uguale capelli. Pareva convinta.” Dalle Cosmicomiche di Italo Calvino, per il calendario di Arti Grafiche Pisano.
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